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Gli impianti per acque superficiali

Normalmente queste acque sono molto contaminate, per questo esiste una normativa (art. 80 D.lgs n. 152/2006 e s.m.i.)che regola le acque dolci superficiali adatte alla produzione di acqua potabile.
Le acque superficiali vengono classificate in 3 categorie, secondo le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche, e per ognuna di queste, vengono stabiliti i trattamenti di potabilizzazione:
.A1 - trattamento fisico semplice e disinfezione: che puù essere costituito dai seguenti trattamenti:
- pretrattamenti (costituiti specialmente da una combinazione idonea di trattamenti fisici semplicissimi)
- filtrazione
- disinfezione;
.A2 - trattamento fisico e chimico normale e disinfezione: costituito da trattamenti:
- pretrattamenti
- pre disinfezione
- chiariflocculazione
- sedimentazione
- filtrazione
- disinfezione;
.A3 - trattamento fisico e chimico spinto, trattamento di affinamento e disinfezione: invece costituito da:
- pretrattamenti
- pre disinfezione
- chiariflocculazione
- sedimentazione
- filtrazione
- rimozione micro inquinanti organici (adsorbimento su carbone attivo, strippaggio, ossidazione); disinfezione



Impianti per acque profonde

Le acque di origine profonda sono più pure di quelle superficiali e per questo non contengono sostanze chimiche, ma solo quelle di origine naturale.
Possono quindi contenere ferro, manganese, se sono acque derivate da aree vulcaniche e/o termali e possono contenere idrogeno solforato, che danno cattiva odorazione all'acqua, corrodono i materiali metallici, e conferiscono all'acqua, una sapore amarognolo.
Mentre per la falda più profonda sull'acqua di mare, è possibile che vi sia contenuta anche una sostanza come il cloruro.

Questo è un impianto meno complesso di quello per acque superficiali e una tipologia può essere costituita dai seguenti trattamenti:
.ossidazione;
.adsorbimento su carboni attivi;
.disinfezione;
.accumulo finale.